Lo desideravo da quando, bambina, sentivo la mia mamma raccontarne le meraviglie , di questo posto fiabesco, sospeso tra la realtà e la fantasia...ma più desideri una cosa più questa si allontana! Eppure non si trova "alla fine del mondo" , ma coincidenze sfortunate hanno fatto in modo che anche quest'anno io non sia potuta andare .... una stupida caduta ha impedito che io potessi, approfittando del giorno di pasquetta, fare finalmente visita ad uno dei posti che da sempre desidero vedere: la Palazzina Cinese di Palermo.
Decenni di restauro l'hanno tenuta chiusa, lavori ripresi e abbandonati più volte, hanno impedito negli anni di godere di questo artificio dell'arte...ma non farò più programmi ! Appena mi troverò da quelle parti , mollo baracca e burattini, tanto a me lo shopping non interessa, e andrò ad esaudire il mio agognato desiderio!!
Nei miei lavori spesso mi sono ispirata alla cultura orientale, misteriosa , così lontana dalla nostra , ma per questo, così inevitabilmente affascinante....Ma come mai una costruzione così bizzarra si trova proprio a Palermo?
Dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, quando Re Ferdinando IV di Borbone e la sua consorte Carolina scapparono dai tumulti di Napoli e sbarcarono a Palermo nel Natale del 1798, dalla nave ammiraglia di Nelson.
I nobili palermitani, felici che una vera coppia reale, soggiornasse nella loro città, furono entusiasti di vendere al re alcuni terreni della Piana dei Colli , per farne territorio di caccia, e così nacque il Real parco della Favorita esteso per ben 400 ettari! Sul terreno dei Lombardo esisteva una stravagante costruzione di stile cinese, al re non dovette dispiacere questa strano edificio, tanto che affidò all'architetto più in voga di Palermo,Giuseppe Venanzio Marvuglia (1729-1814) la ristrutturazione della palazzina senza mutarne però lo stile. Tutta l'architettura esterna è un insieme armonico nelle forme e nei colori, rosso e verde malva sul fondo giallo ocra si addicono perfettamente allo stile. Inoltre ogni dettaglio, dalle cancellate ai piloni in muratura dei cancelli, dai lampioni alle cornici, è rigorosamente cinese: le recinzioni in ferro si concludono in alto con buffi campanelli che si muovono al vento. Gli interni sono l'esaltazione del gusto esotico, magistralmente interpretato da Benedetto Cotardi e Rosario Silvestri (adornisti), Vincenzo Riolo e Giuseppe Velasco (figuristi),Giuseppe Patania e Raimondo Gioia che si muovono tra il cinese e il pompeiano, tra il turco e il gusto delle rovine, suggerendo in ogni caso, un senso originale della spazialità, in sintonia con la diversa funzionalità degli ambienti.
Il salone da ballo è decorato in stile Luigi XVI con al soffitto un trompe l'oeil di grande efficacia : rovine che incombono sui presenti in un gioco visivo fantastico... Nel bagno troviamo una grande vasca in marmo incassata nel pavimento...La sala dei ricevimenti ha pannelli in seta dipinti con succhi d'erbe a motivi cinesi...nella sala da pranzo, la famosa "tavola matematica" ideata dal Marvuglia, provvista di un dispositivo che consente un sali-scendi dei piatti dalle cucine alla sala dei commensali, evitando la presenza dei servitori.
La camera da letto del re è tutta affrescata con un baldacchino ad otto colonne di marmo bianco.La camera della regina Maria Carolina è decorata in stile neoclassico. Vi sono inoltre una sala alla "turca " con colonne e una in stile pompeiano.Ma quello che lascia attonito il visitatore è lo stile "chinoiserie" che già da tempo si era diffuso in Europa, ma riguardava esclusivamente gli interni: da Versailles alle dimore aristocratiche siciliane, era d'obbligo avere un salottino dove si potesse respirare un'atmosfera cinese.Tuttavia un'intera residenza alla cinese costituisce in occidente un'autentica rarità, tanto che Hugh Honour, definisce la Palazzina di Palermo "l'esemplare più raffinato di cineseria italiana del tardo Settecento".
Questo post doveva essere arricchito dalle mie foto,lo farò nella seconda parte, che spero di poter scrivere presto,intanto deliziatevi con questo filmato che rende bene l'idea di quanto vi ho descritto...
Alla prossima...
Patrizia